Le vaccinazioni, sembra scontato da dire, sono indispensabili per la salute del vostro gatto, anche se questo vive in casa. Inoltre, portare il micio dal veterinario per il vaccino offre la "scusa" per fargli fare una visita di controllo completa. Vediamo quindi per cosa conviene far vaccinare il gatto e in cosa consistono le patologie per cui si vaccina.

Panleucopenia (Gastroenterite infettiva felina)
Causata dal Parvovirus, è una grave malattia altamente infettiva, il cui contagio può avvenire sia per via diretta (contatto con gatto malato) sia per via indiretta (secreti di un animale malato portati dal padrone). Oltre a manifestazioni gastroenteriche, questo virus causa anche leucopenia: l’animale perde progressivamente alcune cellule prodotte dal midollo osseo fondamentali alla produzione di anticorpi, rendendolo così indifeso alle altre infezioni. È stato calcolato che l’80% dei gatti al di sotto dei 6 mesi e il 20% di quelli adulti muore in seguito a questa malattia. Le cure sono spesso inefficaci e l'unica via percorribile è quella della prevenzione vaccinale.

Rinotracheite virale felina
Questa patologia colpisce le vie respiratorie ed è causata dall'Herpesvirus. La trasmissione avviene per contatto con secrezioni di individui portatori del virus, attivo o silente. Si trasmette facilmente, specialmente tra gatti in stretto contatto tra loro; inoltre è possibile che un gatto guarito dalla malattia diventi portatore sano del virus restando quindi potenzialmente pericoloso per gli altri. Nei gattini la maggior parte delle volte ha esito letale, mentre negli adulti è curabile, ma le ricadute sono piuttosto frequenti. Per questo motivo la vaccinazione è la profilassi oppurtuna per evitare questa patologia.

Calicivirosi
La calicivirosi ha delle manifestazioni molto simili a quelle della rinotracheite, con la differenza che la prima è sostenuta dal Calicivirus. È una patologia altamente contagiosa e dal decorso è piuttosto lungo. Nei gattini si riscontra un'elevata mortalità e per questa ragione il vaccino si rende necessario.

Leucemia virale felina (FeLV)
La FeLV è una patologia sinistra: è di tipo neoplastico, che comporta un'enorme produzione di leucociti. Il contagio avvene per contatto diretto tra gatti, ma il semplice contatto con il virus non assicura l'insorgenza della malattia: molto dipende dalla risposta del sistema immunitario del gatto. Un gatto con la FeLV può vivere da poche settimane a molti mesi. Si manifesta in forme molto varie, come anemia, ittero, depressione del sensorio, perdita del peso, diminuzione dell'appetito, diarrea o stipsi, ingrossamento di tutti i linfonodi, difficoltà respiratorie, aborti e alta mortalità neonatale, diminuzione delle resistenze alla malattie, disordini autoimmuni, predisposizione a diversi tumori. Non esiste alcuna cura e l'unico modo per tenere sotto controllo questa malattia è una rigorosa prevenzione tramite vaccino.

Clamidiosi
È causata dalla Clamydia e colpisce le vie respiratorie e le mucose congiuntivali. I sintomi non sono mai troppo gravi e la diffusione è piuttosto ridotta, ma può essere trasmessa all'uomo. Anche nell'uomo non è particolarmente grave, ma è piuttosto noiosa. Il vaccino non è completamente efficace, ma il più delle volte permette di contrarre la malattia in forma lieve e a breve durata.

Rabbia
Fortunatamente dichiarata debbellata in Italia, la rabbia è una zoonosi (cioè una patologia trasmissibile tra uomo e animale) che interessa gravemente in sistema nervoso. Il contagio avviene grazie al morso e il decorso porta alla morte. Poichè interessa anche l'uomo, si deve prestare molta attenzione: attualmente in Italia non vige l'obbligo di vaccino, ma in caso di espatrio è necessario presentare la certificazione di vaccino antirabbico. Lo stesso vale anche per il contrario: gatti non vaccinati per la rabbia non possono entrare in Italia. Per questo motivo chi partecipa alle mostre feline deve tassativamente far vaccinare il proprio gatto e presentarne certificazione.

Per quali malattie devo far vaccinare il mio gatto?

- Solitamente se il gatto vive esclusivamente in casa e non può entrare in contatto con altri gatti da fuori, si consiglia il vaccino trivalente, che consiste nell'associazione di vaccini per le prime tre patologie presentate (Panleucopenia, Rinotracheite, Calcivirosi).

- Se il gatto ha la possibilità di uscire e di entrare in contatto con altri gatti, allora viene consigliato il vaccino pentavalente, che consiste nell'associazione di vaccini per tutte le patologie presentate, meno che per la rabbia.

- Infine, la vaccinazione antirabbica è obbligatoria per l'espatrio e per qualsiasi mostra felina, anche se questa è organizzata all'interno dei confini nazionali. Questo indipendentemente dal fatto che il gatto sia tenuto esclusivamente in casa o che sia libero di uscire.

Quando vaccinare?
In tutti questi casi meno che per l'antirabbica, si consiglia di vaccinare i gattini all'ottava e alla dodicesima settimana di vita, per poi eseguire richiami annuali. Se il gatto è anziano e ha alle spalle anni e anni di vaccini, è possibile vaccinarlo anche ogni due anni.
Nel caso dell'antirabbica invece si esegue la prima vaccinazione dopo il terzo mese di vita del gattino e il richiamo è annuale.

FONTE:
www.gattoegatti.com

Articolo a cura di =Kiara=