Una domanda che ci si pone spesso è: "Come posso capire se questa pappa è ben formulata?".
Di seguito riportiamo alcune nozioni sull'alimentazione del gatto, utili a imparare a capire quali sono i significati dei valori riportati sulle tabelle nutrizionali e in ultima analisi a orientarci sulle varie marche di cibo che si possono trovare in commercio.
Non tutte le aziende infatti producono dei buoni alimenti per i nostri gatti. Vediamo innanzitutto come leggere la tabella nutrizionale.
Di seguito riportiamo alcune nozioni sull'alimentazione del gatto, utili a imparare a capire quali sono i significati dei valori riportati sulle tabelle nutrizionali e in ultima analisi a orientarci sulle varie marche di cibo che si possono trovare in commercio.
Non tutte le aziende infatti producono dei buoni alimenti per i nostri gatti. Vediamo innanzitutto come leggere la tabella nutrizionale.
Il gatto in natura
Prima di iniziare con la teoria sull'alimentazione felina è bene fare un ragionamento sulla natura del gatto e sulla sua alimentazione allo stato selvatico. Il gatto è un carnivoro obbligato e la sua dieta si basa quasi interamente su piccole prede come topolini e uccellini, ricchi di proteine e grassi e poveri di carboidrati. Come gli altri carnivori, il gatto ha un intestino corto, adatto a digerire la carne ed espellerne velocemente i residui. Altri alimenti come cereali e verdure non sono contemplati nella dieta naturale del gatto, oppure lo sono sono in piccole quantità e ciò lo conferma anche la sua fisiologia digestiva. La carne è quindi essenziale per il gatto. Le piccole prede vengono consumate ancora calde in ogni loro parte: muscolo, interiora, ossa, sangue, peli e penne.
Supponendo che l'alimentazione migliore per il gatto è quella naturale, consideriamo i valori nutrizionali della preda per eccellenza: il topo. Il topo presenta una percentuale di proteine del 55-60% e di grassi del 23-30%, eliminando dal calcolo la percentuale di umidità. Questi valori dovrebbero quindi essere quelli ideali di riferimento rispetto alle pappe confezionate. Vediamo ora come devono essere composti gli alimenti industriali. I valori riportati fanno riferimento alle linee guida F.E.D.I.A.F. 2012 per il cibo completo, sia secco che umido, considerati eliminando dal calcolo la percentuale di umidità.
Proteine
Secondo le linee guida F.E.D.I.A.F., il pet food destinato ai gatti dovrebbe comprendere un minimo del 26% di proteine, valore percentuale che sale a 28-30% per i cuccioli e le gatte in riproduzione, preferibilmente di origine animale. Tuttavia questi sono i valori minimi ed è consigliabile scegliere un alimento che contenga proteine in maggior misura: diciamo 35-45%.
Le proteine devono essere in gran parte di origine animale. Anche i legumi, per esempio, contengono molte proteine e quindi alzano il valore proteico totale della pappa, ma la loro composizione di aminoacidi è diversa da quella delle proteine animali. Sembra ovvio sottolineare quindi che il gatto, in quanto carnivoro, dovrebbe assumere quasi completamente proteine di origine animale, anziché vegetale.
Tra gli aminoacidi essenziali per il gatto troviamo la taurina e l'arginina. La taurina è importantissima per il gatto, perché il suo organismo non è in grado di produrla a partire da altri aminoacidi ed è quindi necessaria in grandi quantità. Una carenza di taurina può provocare disturbi cardiaci e alla retina e pertanto il cibo per gatti dovrebbe comprendere come minimo lo 0,2% di taurina nei cibi umidi e lo 0,1% nei cibi secchi. La taurina è contenuta in grandi quantità nella carne e nelle interiora in particolare, mentre le proteine vegetali non sono una fonte di taurina. Per questa ragione è importante che le proteine contenute dell'alimento siano di origine animale. Molte pappe, tuttavia, pur utilizzano proteine vegetali in gran quantità, aggiungono sinteticamente la taurina al cibo. Sebbene in questo modo si raggiungano i livelli minimi delle linee guida per i pet food, è chiaro che un'alimentazione del genere è tanto artificiosa, quanto poco naturale per il gatto.
L'arginina è invece essenziale nella dieta, poiché completa il ciclo dell'urea. Una sua carenza può provocare degli alti livelli di ammoniaca nel sangue, specialmente dopo i pasti. Il cibo per gatti deve avere un minimo di arginina del 1% fino a un massimo del 3,5% per i gattini n crescita.
Le proteine devono essere in gran parte di origine animale. Anche i legumi, per esempio, contengono molte proteine e quindi alzano il valore proteico totale della pappa, ma la loro composizione di aminoacidi è diversa da quella delle proteine animali. Sembra ovvio sottolineare quindi che il gatto, in quanto carnivoro, dovrebbe assumere quasi completamente proteine di origine animale, anziché vegetale.
Tra gli aminoacidi essenziali per il gatto troviamo la taurina e l'arginina. La taurina è importantissima per il gatto, perché il suo organismo non è in grado di produrla a partire da altri aminoacidi ed è quindi necessaria in grandi quantità. Una carenza di taurina può provocare disturbi cardiaci e alla retina e pertanto il cibo per gatti dovrebbe comprendere come minimo lo 0,2% di taurina nei cibi umidi e lo 0,1% nei cibi secchi. La taurina è contenuta in grandi quantità nella carne e nelle interiora in particolare, mentre le proteine vegetali non sono una fonte di taurina. Per questa ragione è importante che le proteine contenute dell'alimento siano di origine animale. Molte pappe, tuttavia, pur utilizzano proteine vegetali in gran quantità, aggiungono sinteticamente la taurina al cibo. Sebbene in questo modo si raggiungano i livelli minimi delle linee guida per i pet food, è chiaro che un'alimentazione del genere è tanto artificiosa, quanto poco naturale per il gatto.
L'arginina è invece essenziale nella dieta, poiché completa il ciclo dell'urea. Una sua carenza può provocare degli alti livelli di ammoniaca nel sangue, specialmente dopo i pasti. Il cibo per gatti deve avere un minimo di arginina del 1% fino a un massimo del 3,5% per i gattini n crescita.
Proteine | ||||
Minimo | Consigliato | |||
26% | 35-45% |
Grassi
Il gatto, secondo le linee F.E.D.I.A.F., ha bisogno di una percentuale di grasso minima del 9%, anche se sono consigliate percentuali superiori che si aggirano intorno al 15-30% di grasso di origine animale. Il gatto infatti, a differenza dell’uomo, consuma in quantità maggiore i grassi piuttosto che i carboidrati per produrre energia e svolgere così le sue attività quotidiane.
Gli acidi grassi essenziali per il gatto sono l'acido linoleico e l'acido arachidonico, essenziali per apparati quali la cute, il pelo, i reni e gli organi riproduttivi. Il secondo, in particolare è contenuto esclusivamente nella carne, che per questa ragione è la migliore fonte di lipidi per il gatto. Ancora una volta quindi è importante che i grassi siano di origine animale. L'acido linoleico dovrebbe essere presente nella pappa in ragione minima dello 0,5%, mentre l'acido arachidonico dovrebbe essere almeno 6 mg ogni 100 g di prodotto.
In particolare sono importanti il calcio (Ca) e il fosforo (P), con valori minimi rispettivamente di 0,6% e 0,5%. A differenza di proteine e grassi, è opportuno che la pappa non si discosti molto dai valori minimi, perché come abbiamo già visto, dei valori elevati sovraccaricano i reni.
Calcio e fosforo devono essere presenti in rapporto ideale Ca/P di 1:1, cioè nella pappa deve esserci tanto calcio, quanto fosforo. Il valore massimo consentito è di 2:1 per i gatti adulti e 1,5:1 per i cuccioli. La carne, considerando sia il muscolo che le interiora, è molto ricca di fosforo e povera di calcio, e presenta un rapporto Ca/P medio di 1:10. Per questa ragione la carne, come abbiamo visto fin'ora, è essenziale per il gatto, ma da sola non è sufficiente a garantire un corretto bilanciamento. Il calcio che il gatto assumerebbe in natura deriva dalle ossa delle sue prede ed è in questo modo che il rapporto Ca/P viene naturalmente bilanciato. Oltre alle ossa, altre fonti di calcio sono i latticini e le piante leguminose.
Gli acidi grassi essenziali per il gatto sono l'acido linoleico e l'acido arachidonico, essenziali per apparati quali la cute, il pelo, i reni e gli organi riproduttivi. Il secondo, in particolare è contenuto esclusivamente nella carne, che per questa ragione è la migliore fonte di lipidi per il gatto. Ancora una volta quindi è importante che i grassi siano di origine animale. L'acido linoleico dovrebbe essere presente nella pappa in ragione minima dello 0,5%, mentre l'acido arachidonico dovrebbe essere almeno 6 mg ogni 100 g di prodotto.
Grassi | ||||
Minimo | Consigliato | |||
9% | 15-30% |
Carboidrati
I carboidrati vengono spesso utilizzati dalle case produttrici di alimenti per gatti come riempitivi. Tuttavia, nonostante il gatto sia in grado di digerirne alcuni tipi, in natura non si nutrirebbe di carboidrati, né ne avrebbe bisogno. I croccantini sono particolarmente ricchi di carboidrati poiché costano poco, conferiscono la forma solida e secca e spesso il loro sapore è gradito ai mici. Per l'alimentazione felina vediamo quindi impiegati cereali quali mais, grano, riso, orzo e avena in grandi quantità. Tuttavia va ricordato che il gatto non si è evoluto per mangiare carboidrati e che il suo tratto intestinale è piuttosto corto e inadatto a digerire queste sostanze. Inoltre pare proprio che i carboidrati siano tra i principali incriminati nello sviluppo crescente di obesità e diabete di tipo II nel gatto, oltre alle sempre più presenti allergie e intolleranze a questi alimenti. Quindi minore è la percentuale di carboidrati e migliore sarà la composizione del cibo confezionato.
Recentemente si sono sviluppate diete prive di cereali, le cosiddette diete grain-free. Si tratta di aziende che producono cibo secco e umido completo evitando di utilizzare i cereali e aumentando la percentuale di carne e prodotti di origine animale. In prima linea per questa nuova tendenza troviamo le Orijen, crocchette grain-free prodotte da un'azienda canadese con un alta percentuale di proteine di origine animale. Ma sulla scorta di Orijen si sono sviluppate anche altre aziende.
Recentemente si sono sviluppate diete prive di cereali, le cosiddette diete grain-free. Si tratta di aziende che producono cibo secco e umido completo evitando di utilizzare i cereali e aumentando la percentuale di carne e prodotti di origine animale. In prima linea per questa nuova tendenza troviamo le Orijen, crocchette grain-free prodotte da un'azienda canadese con un alta percentuale di proteine di origine animale. Ma sulla scorta di Orijen si sono sviluppate anche altre aziende.
Carboidrati
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Minimo
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Consigliato
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-
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Il meno possibile
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Fibre
Sono considerate carboidrati insolubili, il che significa che non possono essere digeriti dal gatto, quindi non apportano alcuna sostanza nutritiva. Non sono strettamente necessarie nella dieta del gatto, tuttavia sembra che le fibre aiutino a migliorare la funzionalità del colon. Nei disturbi intestinali forniscono un valido aiuto nell'assorbire e trattenere i liquidi, utili quindi sia per la diarrea che per la costipazione.
Tuttavia, nonostante i benefici delle fibre sul tratto gastrointestinale, dal momento che esse non apportano alcun nutrimento al gatto, non dovrebbero superare il 5% della sua dieta. Le fibre sono molto utilizzate invece nei cibi per gatti obesi o in sovrappeso: infatti creano un senso si sazietà nel gatto senza la necessità di aggiungere ulteriori calorie.
Tuttavia, nonostante i benefici delle fibre sul tratto gastrointestinale, dal momento che esse non apportano alcun nutrimento al gatto, non dovrebbero superare il 5% della sua dieta. Le fibre sono molto utilizzate invece nei cibi per gatti obesi o in sovrappeso: infatti creano un senso si sazietà nel gatto senza la necessità di aggiungere ulteriori calorie.
Fibre
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Minimo
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Consigliato
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-
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< 5%
Valore considerato per un gatto normopeso. La percentuale può aumentare in caso di obesità.
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Minerali o ceneri
Nelle confezioni che si trovano in commercio i minerali nel loro complesso sono citati sotto il nome di "ceneri" e sono solitamente compresi tra 5 e 10%. I minerali sono importantissimi per il gatto, ma solamente in piccole quantità, poiché l’eccesso di minerali sovraccarica l'apparato urinario e può condurre a patologie urinarie, purtroppo frequenti nei gatti. Per questa ragione è preferibile un alimento con una percentuale di ceneri piuttosto bassa.In particolare sono importanti il calcio (Ca) e il fosforo (P), con valori minimi rispettivamente di 0,6% e 0,5%. A differenza di proteine e grassi, è opportuno che la pappa non si discosti molto dai valori minimi, perché come abbiamo già visto, dei valori elevati sovraccaricano i reni.
Calcio e fosforo devono essere presenti in rapporto ideale Ca/P di 1:1, cioè nella pappa deve esserci tanto calcio, quanto fosforo. Il valore massimo consentito è di 2:1 per i gatti adulti e 1,5:1 per i cuccioli. La carne, considerando sia il muscolo che le interiora, è molto ricca di fosforo e povera di calcio, e presenta un rapporto Ca/P medio di 1:10. Per questa ragione la carne, come abbiamo visto fin'ora, è essenziale per il gatto, ma da sola non è sufficiente a garantire un corretto bilanciamento. Il calcio che il gatto assumerebbe in natura deriva dalle ossa delle sue prede ed è in questo modo che il rapporto Ca/P viene naturalmente bilanciato. Oltre alle ossa, altre fonti di calcio sono i latticini e le piante leguminose.
Minerali | ||||
Ceneri | Ca/P | |||
< 8% | 1:1 |
Vitamine
Anche le vitamine sono molto importanti e tra quelle che non dovrebbero mai mancare nella dieta del gatto troviamo: la vitamina A, quelle del gruppo B, le vitamine D, E, K.La vitamina A, essenziale per il gatto, è quella che va somministrata in maggiori quantità. Il gatto non è in grado di sintetizzarla dal β-carotene presente nelle piante e pertanto sarà necessario utilizzare prodotti di origine animale ricchi di vitamina A, come il fegato e l'olio di fegato di pesce. Questa deve essere compresa tra 3.330 UI/kg e 400.000 UI/kg, range di valori che si stringe a 9.000-330.000 UI/kg nel caso di cuccioli o femmine in riproduzione.
Coloranti, conservanti, appetizzanti
Sostanze come i coloranti, i conservanti e gli appetizzanti sintetici sarebbero da evitare. Vanno meglio quelli naturali, ma se una pappa non contiene schifezze non dovrebbe nemmeno esserci la necessità di colorare e rendere appetibile il composto. Spesso infatti le aziende che producono cibo per gatti a basso costo e di bassa qualità usano colorare e aromatizzare i loro prodotti. Viene da chiedersi cosa ci sia di tanto orrendo da nascondere nel colore e nel sapore di questi alimenti...Conclusioni
Se avete letto l'articolo interamente, vi sarete accorti che il gatto è un carnivoro stretto e di quanto il suo apparato digestivo sia diverso dal nostro. Se noi possiamo trarre sostanze nutritive utili al nostro organismo sia da prodotti animali, che vegetali, il gatto non possiede alcuni enzimi che noi abbiamo e che ci concedono il lusso di essere onnivori. In definitiva il gatto per vivere ha bisogno di carne e non di surrogati vegetali della carne, come legumi e cereali. Per questa ragione prestate sempre attenzione alle etichette e diffidate di quei prodotti che tra gli ingredienti ai primi posti mettono i cereali o altre sostanze vegetali.- Il primo ingrediente, e possibilmente anche il secondo, deve essere di origine animale.
- Più sono gli ingredienti di origine animale e meglio è per il gatto.
- Le proteine di una buona pappa sono abbondanti: circa 35-45%, considerate eliminando l'umidità.
- I grassi devono essere 15-30%, considerati eliminando l'umidità.
- Se la pappa è povera di carboidrati e priva di cereali non è che un vantaggio per il micio.
- I minerali devono avere una bassa percentuale, meglio se < 8%.
- Il rapporto Ca/P ideale è di 1:1.
- Se la pappa è priva di coloranti, conservanti e appetizzanti sintetici è ovviamente meglio.
Fonte:
www.romaskogkatt.com/Alimentazione.html
http://www.fediaf.org/fileadmin/user_upload/Reports/Nutritional___Analytical_Science/Nutritional_guidelines_2012.pdf
http://www.gerlinde.it/post/Cibo-completo-e-cibo-complementare-e28093-Quale-la-differenza.aspx
Articolo a cura di =Kiara=
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