Il furetto (Mustela Putorius Furo) è un mammifero appartenente all'ordine dei carnivori e fa parte della famiglia dei mustelidi, di cui fanno parte anche donnole, faine, lontre, puzzole, visoni, tassi, ermellini e martore. Vediamo alcune sue caratteristiche generali.

Informazioni generali
Taglia: 40 – 60 cm di lunghezza (compresa la coda).
Peso (adulti): femmine 500 – 900gr. Maschi 1,0 – 2,5 kg.
Maturità sessuale: 7-10 mesi.
Vita media: 7-8 anni.

Periodo riproduttivo: condizionato dal fotoperiodo. Generalmente da marzo a ottobre.
Durata del calore: nel maschio da dicembre a agosto. Nella femmina da marzo a ottobre, ma spesso a causa dell'illuminazione artificiale può anticipare a dicembre. Se si ha una femmina e non si vuole farla riprodurre è d'obbligo la sterilizzazione in quanto il calore regredisce solo con l'accoppiamento. Un calore prolungato può portare alla morte per iperestrogenismo (eccesso di estrogeni nel sangue).
Gestazione: 38 - 44 gg. Mediamente 42 gg. Dopo il 45° giorno se i cuccioli non sono ancora nati moriranno. È importante segnare la data dell'accoppiamento per contattare il veterinario che dovrà intervenire con un cesareo nel caso la femmina non abbia partorito, al fine di rimuovere i cuccioli morti.
Cucciolate annue: 1 - 2
Nati per cucciolata: da 1 a 15. Mediamente tra 5 e 8.
Peso alla nascita: nudi alla nascita, il peso varia da 5 a 17 gr.
Apertura occhi: 4 settimane.
Svezzamento: dalla 3° settimana.
Separazione dalla madre: dalla 8° settimana in poi.

Un furetto albino ritratto
con la regina Elisabetta I (1525)
La Dama con l'ermellino (1490).
In realtà non era un ermellino
ma un furetto
Alcune note storiche
I furetti non esistono in natura: sono animali selezionati dall'uomo attraverso la puzzola europea per aiutarsi nella caccia. Tuttavia oggi, in Italia (tranne che in Sicilia), la caccia con il furetto è proibita.
 I furetti sono animali domestici almeno dal IV secolo a.C. e in quanto tali hanno perso l'abilità di sopravvivere in natura. Un furetto abbandonato a se stesso morirà di fame e di sete. Non abbandonarlo.




Articolo a cura di Lallalove