La scelta se tenere il gatto in casa o dargli la possibilità di uscire è un
argomento molto dibattuto e molto controverso. Chi abita in un condominio
generalmente non si pone il problema, dal momento che tenere il gatto in casa
pare quasi una scelta obbligata. Ma chi abita in una casa indipendente e ha a
disposizione un giardino? Alcune persone trovano abominevole il fatto che il
gatto venga chiuso in casa, ritenendo in questo modo di violare la natura del
gatto e di compromettere la sua felicità. Altri invece, non a torto, ritengono
che la sicurezza del gatto fuori casa sia a repentaglio.
Rischi per il gatto all'aperto
Il cuore della discussione in merito alla scelta se tenere il gatto indoor,
oppure (anche) outdoor, ruota attorno ai
rischi che corre un gatto libero. Se infatti non esistessero rischi nel
liberare il gatto, probabilmente tutti i gatti avrebbero la libertà. Ma
purtroppo non è così, specialmente negli ambienti urbani odierni, dove
circolano sempre più automobili e le strade sono sempre più trafficate. La
principale causa del non ritorno a casa del gatto, infatti, è da imputare
agli incidenti stradali. Ricordiamo anche che, se le auto sono un
pericolo per i gatti, anche i gatti sono un pericolo per le auto, per il
conducente e per i passeggeri. Altre cause che possono far sì che il micio non
torni più a casa sono i bocconi avvelenati, i brutti
incontri con i cani o con l'uomo. Per esempio i vicini di casa
potrebbero essere infastiditi dalla presenza del gatto, specialmente se il
micio fa i suoi bisogni proprio nel morbido terriccio dove il vicino coltiva i
fiori o l'orto. Questo potrebbe portare, oltre alle liti con il vicino, a
maltrattamenti, avvelenamento o ad una misteriosa sparizione del
gatto. In alcune zone, specialmente quelle più rurali, esistono ancora
persone pronte a sparare ad un gatto che transita nei campi. Sembra
incredibile, ma esistono ancora casi di persone che volontariamente
intrappolano e mangiano i gatti. La possibilità che il gatto non torni perché
gli è successo qualcosa è concreta. Non a caso la vita media dei gatti che
escono è molto inferiore a quella dei gatti di casa. Se un gatto di casa può
arrivare tranquillamente a 15 anni e oltre, un gatto libero spesso raggiunge
solo i 4-7 anni di vita e molto raramente arriva ad
invecchiare.
Proteggere il gatto libero fuori casa
Se il gatto viene lasciato libero di uscire è quasi certo che incontrerà altri
gatti. Per questo è importante
vaccinare
il micio contro tutte le principali malattie. Abbiamo già parlato in
questo articolo delle vaccinazioni raccomandate per il gatti, argomento che potrete comunque discutere con il vostro veterinario di
fiducia. Se infatti il gatto resta sempre in casa, sarà sufficiente un vaccino
trivalente. Al contrario se il gatto esce, è importante vaccinarlo anche per
la FeLV e altre patologie con un tetravalente o un pentavalente. Va
sottolineato comunque che non per tutte le gravi patologie infettive sono
disponibili dei vaccini e quindi la copertura totale non si potrà mai avere.
Tra le patologie virali più insidiose e a prognosi infausta per cui non esiste
il vaccino ricordiamo la
FIV, di cui puoi leggere qui, e la FIP, mentre per quanto riguarda le malattie trasmissibili all'uomo
(zoonosi) le micosi sono le più frequenti. Il gatto inoltre uscendo può
entrare in contatto con i parassiti interni, come vermi e protozoi, ed esserne
infestato. Naturalmente se il gatto non esce di casa e non incontra altri
gatti, l'esposizione a queste patologie è praticamente nulla.
Altra importantissima questione riguarda la
sterilizzazione, di cui abbiamo parlato qui, intervento importante non solo per le femmine, che altrimenti tornerebbero
a casa sicuramente gravide al loro primo calore, ma utile anche ai
maschi. Infatti un gatto maschio intero può percorrere lunghe tratte per
raggiungere una femmina in calore e stare via di casa diversi giorni,
periodo durante il quale lotta con altri gatti, si accoppia e non sempre
mangia come dovrebbe. Per questo, se torna, potrebbe essere malconcio,
debole e malnutrito. Esiste inoltre il rischio che dagli altri gatti contragga
delle patologie e che nelle sue accese scorribande notturne finisca sotto ad
un'auto. La castrazione elimina tutti i comportamenti
sessuali, comprese le fughe amorose, le lotte e gli accoppiamenti. Un
gatto sterilizzato quindi si allontana meno da casa, è più tranquillo e corre
meno rischi di uno intero. La sterilizzazione, caldamente consigliata
anche per i gatti di casa, diventa un obbligo irrinunciabile se decidete
di lasciare il gatto libero. Questo vale sia per la femmina che per il
maschio.
Il gatto riesce a tornare a casa da solo?
Un quesito che di solito si pone chi intende lasciare libero il gatto
riguarda il timore che il gatto decida di non tornare più a casa, oppure che
non ci riesca. Questo solitamente non accade: se il gatto percepisce
l'ambiente come casa sua, è lì che tenderà sempre a fare ritorno, dove trova
cibo, acqua, una cuccia calda e affetto dal suo umano. Naturalmente, se
si intende abituare un cucciolo ad uscire e rientrare in casa, non si può
pretendere che il primo giorno a casa questo sappia già cosa deve fare. È
quindi importante che si abitui alla casa, ai padroni e che stabilisca i
suoi punti di riferimento. Una volta perfettamente ambientato si
può, gradualmente e sotto la vostra vigile sorveglianza, lasciare che
perlustri il giardino un pochino alla volta, finché non familiarizza anche
con questo.
Proteggere il gatto all'aperto in uno spazio controllato
Se avete deciso che lasciare il gatto libero è troppo rischioso, potete
provare a recintare il vostro giardino, in modo che il gatto abbia la
possibilità di uscire di casa, ma non oltre i vostri confini. Sicuramente,
quando è percorribile, questa è la scelta migliore per dare la possibilità al
gatto si sdraiarsi sull'erba al sole o all'ombra di una pianta e passare così
felici pomeriggi di tranquillità, senza che il micio di casa corra rischi
all'esterno. Il problema è che le doti atletiche dei nostri piccoli felini
potrebbero rendere difficoltoso riuscire a realizzare un recinto adatto. I
gatti sono infatti in grado di compiere altissimi salti da terra e sono anche
abili scalatori. Servirà una recinzione in rete (o altro materiale) alta
almeno 2 metri, con una tettoia rivolta verso l'interno del giardino di almeno
50 centimetri: in questo modo se il gatto si arrampica fino in cima alla rete,
trova poi un tetto che non riesce a superare (i gatti non sono in grado di
camminare a testa in giù). Inoltre bisognerà fare attenzione a che nelle
vicinanze del recinto non ci siano alberi o altri appigli su cui il gatto può
arrampicarsi per poi evadere.
Alcune persone, piuttosto che innalzare un'antiestetica muraglia anti-gatto
tutta intorno alla casa, preferiscono applicare una gattaiola ad una porta sul
retro e collegarla con un cosiddetto "catio" (cat patio), che è una
grande gabbia in rete di alcuni metri quadrati, completamente chiusa,
arredata con tiragraffi, passerelle, ceste e giochi. Insomma un parco giochi
per gatti, naturalmente all'aperto e in tutta sicurezza. Naturalmente per il nostro scopo sarà necessario dotare la gabbia di un
accesso libero dall'interno della nostra casa, in modo che il gatto possa
agilmente passare dalla casa al catio e viceversa. I catio possono
essere costruiti, oppure acquistati già pronti. Ecco un esempio di
catio disponibile su Amazon.
Tenere il gatto sempre in casa: sarà triste?
Se non si ha la possibilità di liberare il gatto in giardino in tutta
sicurezza, né si intende lasciarlo andare oltre i confini di casa, non resta
che
tenere il gatto in casa. Alcune persone si rammaricano del fatto che un
gatto in casa possa essere triste e non possa fare tutto ciò che un "vero"
gatto farebbe. Questo è vero solo in parte: se avete adottato un gatto adulto
vagabondo e abituato a stare in giro molte ore al giorno, effettivamente
potrebbe essere difficile e penoso rinchiuderlo entro le quattro mura
domestiche. Nel caso invece si abbia a che fare con i cuccioli, e a maggior
ragione con i cuccioli nati in casa, la vita da appartamento, con le sue
comodità, non avrà nulla da invidiare alla vita all'aperto. I gatti sono
animali estremamente adattabili e si affezionano alla loro routine: un gatto
abituato a stare in casa non ne soffrirà, specialmente se ha a disposizione un
terrazzo o un balcone. Alcuni gatti amano talmente la vita domestica che,
anche di fronte alla possibilità di uscire, non oltrepassano mai l'uscio della
porta. Alcune razze poi sono state allevate e selezionate proprio a questo
scopo: si tratta di perfetti gatti di casa, tranquilli, mansueti e amanti
delle comodità. Ciò non toglie comunque che anche i trovatelli si possano
rivelare degli ottimi gatti da appartamento.
Si può portare il gatto al guinzaglio?
Alcune persone, per fare uscire il gatto, utilizzano un guinzaglio e una
pettorina. Vedere un gatto al guinzaglio sembra incredibile, eppure alcuni
rari gatti sembrano accettarlo senza troppi problemi. La maggior parte dei
gatti, al contrario, tende a sdraiarsi non appena si tenta di fargli indossare
la pettorina, altri, colti dal panico, potrebbero diventare aggressivi e
iniziare a mordere e graffiare. In ogni caso, se il gatto non risulta
troppo impaurito, con molta pazienza e in maniera graduale è possibile
insegnargli a camminare con la pettorina e il guinzaglio. Ma niente
entusiasmo: ben difficilmente riuscirete a condurre il gatto, ma al contrario
sarà lui a condurre voi.
Consigliamo però di limitarsi a portare il gatto al guinzaglio in giardino in una zona molto
tranquilla e riservata: i gatti non amano il rumore, il caos e la gente e
tendono a correre e a nascondersi se sono spaventati, diventando poco
gestibili. Inoltre, se il gatto dimostra di non apprezzare l'uscita e mal
sopporta il sentirsi costretto dalla pettorina, allora non è il caso di forzarlo oltre.
L'uscita dovrebbe essere un momento di sfogo per il gatto, un momento in cui
può annusare l'erba, esplorare il giardino e rilassarsi all'aperto: se invece
si dimostra nervoso e impaurito, allora è meglio lasciarlo in casa, dove gli
odori familiari e i punti di riferimento conosciuti lo tranquillizzano.
Durante l'uscita col gatto al guinzaglio non bisogna mai legare il gatto da qualche parte lasciandolo
solo: sentendosi costretto potrebbe agitarsi e ferirsi. Inoltre non
bisognerebbe mai lasciare il guinzaglio, poiché potrebbe impigliarsi e
annodarsi. Infine, un'ultima precisazione: il gatto che dimostra di apprezzare
le uscite potrebbe in seguito iniziare a chiedere insistentemente di uscire e
sentirsi frustrato quando non è possibile accontentarlo. Se non avete il tempo
e la costanza per portarlo fuori con regolarità, allora forse è meglio non
fargli conoscere il mondo esterno.
In realtà se il gatto sta già bene in casa, non vi è ragione di insegnargli ad
uscire, inducendogli un bisogno che poi non potremo costantemente soddisfare.
In molti casi portare fuori il gatto al guinzaglio si dimostra di più uno
sfizio che vuole togliersi il padrone piuttosto che una reale necessità del
gatto, che, come già detto, vive tranquillamente un'intera vita anche nelle
comodità dell'appartamento.
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