Dieta BARF per cani e gatti

La dieta BARF, acronimo di Bones And Raw Food, poi rivisitato in Biologically Appropriate Raw Food, è un regime alimentare basato sull'offerta di cibi crudi agli animali domestici, in particolare cani e gatti. L'idea alla base di questa dieta è fornire alimenti che rispecchino l'alimentazione ancestrale dei carnivori, prediligendo carne cruda, ossa carnose, organi e una piccola quantità di verdure e frutta. Questo tipo di alimentazione è considerato più naturale rispetto ai mangimi industriali, come crocchette e cibo umido, poiché si avvicina maggiormente a ciò che un cane o un gatto mangerebbe in natura. Negli ultimi anni, la dieta BARF ha guadagnato popolarità tra i proprietari di animali domestici, ma ha anche sollevato un acceso dibattito tra sostenitori e critici. Prima di decidere di adottare questo tipo di alimentazione per il proprio animale, è importante capire i principi alla base della dieta, i suoi potenziali benefici, i rischi e le criticità, e cosa dice la scienza a riguardo. Procediamo.

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Breve storia della dieta BARF

La dieta BARF è stata ideata dal dottor Ian Billinghurst, un veterinario australiano, alla fine degli anni '80. Billinghurst ha avanzato l'ipotesi che i cani, discendenti dai lupi, avessero bisogno di un'alimentazione più simile a quella che avrebbero avuto in natura, basata su carne cruda, ossa e organi, piuttosto che sui cibi processati comunemente disponibili. Nel suo libro del 1993, "Give Your Dog a Bone" (acquistabile su Amazon), ha delineato i principi di base della dieta BARF, sostenendo che una dieta cruda e biologicamente appropriata fosse il modo migliore per promuovere la salute e il benessere degli animali domestici.

Perché scegliere la dieta BARF per il proprio animale?

Molti proprietari scelgono la dieta BARF per una serie di benefici riportati, sia per cani che per gatti. Tra i vantaggi spesso citati c'è il miglioramento della salute generale: i proprietari di animali che seguono la dieta BARF riportano frequentemente un miglioramento nella qualità del pelo, con una maggiore lucentezza e morbidezza. Anche l’energia dell’animale sembra aumentare, con una vitalità e una resistenza fisica più marcate. Oltre a ciò vi sarebbe anche un miglioramento della salute dentale: masticare ossa carnose può infatti aiutare a rimuovere la placca dai denti di cani e gatti, riducendo l'accumulo di tartaro e migliorando la salute orale. Gli animali che seguono la dieta BARF tendono inoltre a produrre meno feci, poiché digeriscono una maggiore quantità degli alimenti. Le feci sono generalmente più compatte e meno odorose, segno di una digestione più efficiente. Infine, alcuni sostenitori della dieta affermano che gli animali che seguono la BARF tendono a sviluppare meno allergie alimentari rispetto a quelli che consumano mangimi industriali, potenzialmente ricchi di additivi e conservanti.

Tuttavia, tutti questi benefici, sebbene riportati da molti proprietari, non sono sempre sostenuti da prove scientifiche solide e universalmente accettate. Alcuni effetti positivi possono essere legati alla qualità degli ingredienti utilizzati nella dieta BARF, piuttosto che alla dieta stessa.

Cosa dice la scienza sulla dieta BARF?

La comunità scientifica e veterinaria è divisa riguardo alla dieta BARF. Alcuni studi evidenziano benefici potenziali, come un diverso e variegato microbiota intestinale, rispetto agli individui alimentati con pet food industriale. Tuttavia, non esistono ancora prove conclusive che confermino un miglioramento generale della salute rispetto ai mangimi commerciali di alta qualità.

Al contrario, numerosi studi hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai rischi associati alla BARF. Uno dei principali rischi riguarda la contaminazione batterica. La carne cruda può infatti contenere patogeni come SalmonellaListeria ed E. Coli, che possono causare infezioni sia negli animali che negli esseri umani, specialmente se non vengono seguite adeguate pratiche di igiene durante la manipolazione degli alimenti, come vedremo in seguito. Anche il toxoplasma è meritevole di attenzione: si tratta di un protozoo che può essere presente nella carne cruda e che può infettare i mammiferi che la ingeriscono. In particolare il gatto è l'ospite prediletto: al suo interno infatti il toxoplasma può completare il suo ciclo riproduttivo e disseminarsi attraverso le feci del micio, infettando anche gli esseri umani. Sebbene la toxoplasmosi non sia una malattia grave di per sé, se contratta da una donna in gravidanza può determinare conseguenze anche molto serie sul nascituro.

Un'altra criticità è che la dieta BARF può esporre gli animali al rischio di squilibri nutrizionali, soprattutto se non viene bilanciata correttamente. L'eccesso di fosforo o la carenza di calcio, ad esempio, possono portare a problemi di salute a lungo termine, come la fragilità ossea. Un altro problema della dieta BARF è legato alla variabilità degli ingredienti. A meno che non si segua un piano alimentare ben studiato e supervisionato da un veterinario esperto in nutrizione animale, è possibile che l'animale non riceva tutti i nutrienti di cui ha bisogno. Questo è particolarmente vero per i gatti, che hanno esigenze nutrizionali molto specifiche, come un elevato fabbisogno di taurina, un amminoacido essenziale per la salute cardiaca e visiva. Bisogna infine valutare il rischio di potenziale perforazione intestinale, se il cane non ha mai mangiato ossa e non è abituato a masticarle adeguatamente.

Le principali organizzazioni veterinarie, come l'American Veterinary Medical Association (AVMA), mettono in guardia dai rischi della BARF, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza microbiologica e il bilanciamento dei nutrienti.

Come si compone la dieta BARF?

Posto che, se si decide di passare da una dieta industriale alla dieta BARF, è necessario farsi seguire da un veterinario esperto in nutrizione, diamo qui una panoramica dei principi base di questa dieta. La  BARF si basa su alimenti crudi, che possono essere suddivisi in diverse categorie, da comporre in diversa percentuale in base alla specie di destinazione (cani o gatti):

  • Carne: Il muscolo di bovini, pollame, pesce e altri animali costituisce la base della dieta. La carne fornisce proteine, essenziali per lo sviluppo e il mantenimento muscolare.
  • Ossa carnose (o carni cartilaginee): Le ossa carnose, come il collo di pollo o le ali, sono una componente fondamentale della dieta BARF per i cani, mentre per i gatti sono utilizzate con più cautela. Queste forniscono calcio e fosforo, necessari per la salute delle ossa e dei denti.
  • Organi: Il fegato, il cuore, i reni e altri organi sono ricchi di nutrienti essenziali, tra cui vitamine e minerali. Questi alimenti sono fondamentali per bilanciare la dieta e garantire un apporto nutrizionale completo.
  • Verdure e frutta: Sebbene siano presenti in quantità minima (o nulla) nella dieta BARF dei gatti, che sono carnivori obbligati, i cani, che sono onnivori, possono beneficiare di una piccola quantità di verdure e frutta. Questi alimenti forniscono fibre e vitamine aggiuntive.
  • Integratori: Spesso nella dieta BARF vengono aggiunti integratori per bilanciare il profilo nutrizionale, come l'olio di pesce e integratori di vitamine o minerali.

Quanta carne cruda mangia un cane o un gatto al giorno?

Le quantità consigliate di cibo crudo al giorno variano da individuo a individuo, principalmente in base all'età e al grado di attività. Per i cani adulti che non fanno molta attività fisica, è generalmente consigliata una quantità pari al 2% del loro peso corporeo, che può arrivare fino al 4% per i cani più attivi, o addirittura al 10% per i cuccioli. Anche per i gatti la quantità totale è simile: si parla di 25-30g per ciascun chilo di peso corporeo del gatto. Tuttavia, la differenza sostanziale tra cani e gatti è la percentuale dei componenti. Infatti, laddove il cane può inserire nella dieta fino al 20% di vegetali, il gatto è un carnivoro obbligato e la sua dieta dovrebbe essere composta quasi completamente di carne, carne con ossa/cartilagine e organi quali cuore e fegato.

Prendiamo un paio di esempi concreti per rendere l'idea di come si compone la dieta BARF, rispettivamente per un cane e per un gatto. Un cane adulto, di media taglia, che pesa 15kg, in un giorno dovrà mangiare circa 300g così composti:

  • Carne con osso/cartilagine: 84 g
  • Carne senza osso: 84 g
  • Trippa: 36 g
  • Frattaglie: 36 g
  • Verdure: 60 g

Invece, un gatto adulto, di 4kg, dovrà mangiare giornalmente un totale di 120g così composti:

  • Carne con osso/cartilagine: 18 g
  • Carne senza osso: 78 g
  • Cuore: 12 g
  • Fegato: 6 g 
  • Altri organi: 6 g
Dare carne cruda al cane e al gatto

Cosa aspettarsi prima di passare alla dieta BARF

Prima di decidere di adottare la dieta BARF per il proprio cane o gatto, è importante considerare sia gli aspetti positivi che le sfide che questo tipo di alimentazione comporta.

Tempo e organizzazione

Dal punto di vista pratico, la dieta BARF richiede tempo e organizzazione. A differenza dei mangimi industriali, che sono pronti all'uso, la BARF implica la preparazione quotidiana (più volte al giorno) o settimanale dei pasti. Gli alimenti devono essere selezionati con cura, conservati correttamente (spesso congelati per prevenire la proliferazione batterica) e somministrati in proporzioni bilanciate e quantità adeguate ad essere consumate in breve tempo: dal punto di vista igienico non è infatti consigliabile lasciare carne cruda nella ciotola per ore, come vedremo più avanti.

Costo della dieta BARF

Un altro aspetto da considerare è il costo. La carne cruda, soprattutto se di alta qualità, può risultare più costosa rispetto ai mangimi secchi o umidi commerciali. Inoltre, potrebbero essere necessari integratori per assicurare che il cane o il gatto riceva tutti i nutrienti necessari, spesa che va aggiunta alla lista dei costi.

Precauzioni igienico-sanitarie nella gestione della dieta BARF

La gestione della carne cruda richiede una particolare attenzione alla sicurezza igienica, poiché la carne non trattata può contenere batteri pericolosi. Per ridurre i rischi di contaminazione sia per l'animale che per il proprietario è necessario adottare alcuni comportamenti preventivi. Prima di tutto, è essenziale lavarsi sempre le mani con acqua calda e sapone sia prima che dopo aver maneggiato la carne cruda, evitando così la diffusione di batteri. Anche le superfici di lavoro devono essere pulite con cura: i taglieri, i coltelli e tutti gli utensili utilizzati devono essere disinfettati dopo ogni utilizzo, per evitare che i batteri si trasferiscano su altri alimenti.

Un altro aspetto importante è la conservazione. La carne destinata alla dieta BARF deve essere tenuta in contenitori ben sigillati nel frigorifero o nel congelatore, in modo da evitare contaminazioni con altri cibi. Quando arriva il momento di preparare il pasto, è consigliabile scongelare la carne in frigorifero, piuttosto che a temperatura ambiente, per evitare che i batteri proliferino.

Una volta scongelata, la carne va somministrata immediatamente all'animale, e gli eventuali avanzi devono essere rimossi per evitare che si deteriorino.

Adottare queste precauzioni non solo riduce il rischio di infezioni batteriche per il cane o il gatto, ma protegge anche i membri della famiglia da eventuali contaminazioni.

Effetti collaterali nel cane e nel gatto durante la transizione alla dieta BARF

Quando si inizia la dieta BARF, è normale affrontare alcune difficoltà, soprattutto durante le prime settimane. Il cambiamento può essere stressante per l’apparato digerente del tuo animale, che potrebbe reagire con vomito o diarrea mentre si adatta ai nuovi alimenti. Questi sintomi, se di breve durata, sono comuni e spesso si risolvono da soli. Tuttavia, se persistono, è importante consultare il veterinario.

Anche la palatabilità degli alimenti può essere un problema iniziale. Non tutti i cani e i gatti accettano subito la carne cruda, specialmente se sono abituati ai croccantini o al cibo in scatola. Alcuni potrebbero rifiutare certi tipi di carne o ossa. In questi casi, ci vuole molta pazienza: puoi provare a introdurre la dieta gradualmente, cuocendo inizialmente la carne e le verdure, per poi ridurre progressivamente la cottura, fino ad arrivare a fornire il pasto crudo.

Dove comprare la carne per la dieta BARF?

Uno dei principali dubbi dei proprietari che scelgono la dieta BARF è dove reperire gli alimenti necessari. Oggi, oltre ai macellai locali, esistono diversi rivenditori specializzati online che forniscono carne, ossa e organi specifici per la dieta BARF. Questi rivenditori offrono solitamente pacchetti pronti, bilanciati e congelati, che vengono consegnati direttamente a casa in contenitori refrigerati per garantire che il prodotto rimanga sicuro durante il trasporto. Questo permette di conservare gli alimenti nel congelatore per un uso prolungato, assicurando una gestione più pratica della dieta. Tuttavia, è importante scegliere fornitori affidabili che rispettino standard elevati di igiene e qualità per ridurre il rischio di contaminazione batterica.

Come prepararsi prima di iniziare la dieta BARF

Prima di iniziare la dieta BARF, è fondamentale consultare il veterinario. Un professionista esperto in nutrizione può aiutare a valutare se questo tipo di alimentazione è adatto al proprio animale, tenendo conto delle sue condizioni di salute e del suo stile di vita.

La pianificazione dei pasti è un altro passaggio cruciale: è importante bilanciare correttamente proteine, grassi, calcio e altri nutrienti essenziali.

Un aspetto che spesso viene sottovalutato è la rotazione degli alimenti. La varietà nella carne e negli organi utilizzati è fondamentale per garantire che il cane o il gatto riceva un apporto nutrizionale completo. Tuttavia, questo può essere complicato da gestire senza una guida veterinaria, soprattutto perché alcuni organi, come il fegato, devono essere somministrati in quantità limitate per evitare problemi di salute legati a un'eccessiva assunzione di vitamina A.

Conclusioni: è la dieta BARF la scelta giusta?

La dieta BARF è una scelta che richiede tempo, impegno e una buona conoscenza dei bisogni nutrizionali degli animali. Sebbene molti proprietari riportino benefici significativi nei loro animali, come un pelo più lucido, una maggiore energia e una riduzione dei problemi dentali, è importante essere consapevoli dei potenziali rischi. La contaminazione batterica, gli squilibri nutrizionali, i costi e l'organizzazione sono fattori che devono essere considerati attentamente.

Inoltre, è essenziale avere il supporto di un veterinario o di un nutrizionista esperto per garantire che la dieta sia bilanciata e sicura. Sebbene la BARF possa essere una buona opzione per alcuni animali, non è adatta a tutti, e in alcuni casi, un’alimentazione commerciale di alta qualità può essere una scelta più pratica e sicura.

In conclusione, la decisione di passare alla dieta BARF deve essere presa con attenzione, tenendo conto delle condizioni di salute dell'animale, della disponibilità di tempo e delle risorse del proprietario. Con la giusta preparazione e consulenza, la dieta BARF può essere una soluzione valida, ma non priva di sfide.