primo acquario, cosa comprare?
Questo articolo fa parte di una rubrica divisa in più parti intitolata "Guida base all'acquario per principianti". Clicca sui link qui sotto per esplorare i vari capitoli.
  1. Cosa sapere prima di iniziare
  2. Cosa comprare e come scegliere l'attrezzatura

Quando si inizia a creare un acquario, una delle prime cose che ci si trova a dover affrontare è la scelta dell'attrezzatura giusta. Spesso, il neofita si sente travolto dalla quantità di prodotti disponibili sul mercato. Tuttavia, sapere esattamente cosa serve per far funzionare bene un acquario e garantire il benessere degli abitanti non è così complicato come può sembrare. L'obiettivo di questo articolo è proprio quello di fare chiarezza, guidandoti passo dopo passo nell'acquisto dell'attrezzatura indispensabile per avviare il tuo primo acquario. Se hai già letto la prima parte di questa rubrica (Guida base all'acquario per principianti, parte 1: cosa sapere prima di iniziare), in cui facciamo una panoramica di che cosa comporta realmente prendersi cura di un acquario, dai costi alla manutenzione, alla fine di questa lettura, sarai pronto a fare acquisti consapevoli, sapendo esattamente cosa ti serve per trasformare la tua visione di acquario in realtà.

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Le dimensioni della vasca: acquario piccolo o grande per un principiante?

La scelta della vasca è il primo fondamentale passo per iniziare con il piede giusto nel mondo dell’acquariologia. Uno degli errori più comuni tra i principianti è pensare che un acquario più piccolo sia più facile da gestire. In realtà, è vero il contrario: in un acquario di dimensioni ridotte, i parametri chimici dell’acqua possono variare rapidamente, mettendo a rischio la salute dei pesci. Gli acquari medio-grandi, ad esempio sopra i 100 litri, sono più facili da gestire rispetto a quelli piccoli (30-50 litri). In un acquario grande, le variazioni di temperatura e i cambiamenti chimici avvengono più lentamente, rendendo l’ambiente più stabile e meno stressante per i pesci. Per chi è alle prime armi, una vasca da 100 litri può rappresentare un buon compromesso: abbastanza grande per garantire stabilità, ma non eccessivamente costosa o ingombrante. Se hai disponibilità di spazio e risorse economiche, il consiglio è di acquistare la vasca più grande che puoi permetterti.

Sulla dimensione della vasca facciamo un'ulteriore riflessione: una grande vasca permette moltissima sperimentazione, sia che tu voglia allestire un acquario biotopo, ricreando un ambiente fedele alla natura, sia che ti concentri sull'arte dell'aquascaping, allestendo scenografie di grande bellezza e impatto visivo. Acquistando una piccola vasca ci si ritrova ad avere moltissime limitazioni: dalla scelta dei pesci (pochi, piccoli e con poca varietà nelle specie ospitate), alla scelta delle piante. L'acquariologia è un hobby in divenire, fatto di pazienza, sperimentazioni e piccole aggiunte graduali. È chiaro che una piccola vasca impone grosse limitazioni non solo oggi, che sei un acquariofilo in erba, ma anche in prospettiva futura, quando avrai acquisito esperienze e competenze e probabilmente ti sentirai più confidente nel provare assetti d'acquario più complessi.

Qualsiasi litraggio tu scelga di ospitare in casa tua, sappi che questo sarà un parametro fondamentale da tenere in considerazione per dimensionare correttamente gli altri elementi: dal filtro alle luci, dai trattamenti dell'acqua al numero e dimensione dei pesci ospitati.

Dove posizionare l'acquario?

Il posizionamento dell’acquario è cruciale per il benessere dei pesci e per la gestione pratica dell’ambiente acquatico. Idealmente, la vasca dovrebbe essere collocata lontano dalla luce diretta del sole, poiché un’eccessiva esposizione può favorire la crescita incontrollata delle alghe e causare sbalzi di temperatura, qualora i raggi del sole colpissero direttamente la vasca. Inoltre, considera che l'acquario sarà probabilmente il centro visivo della stanza.

Quindi, metro alla mano, cerca in casa tua una posizione adeguata. Considera che per un acquario da 100 litri ti servirà una base variabile tra gli 80x30cm e i 60x40cm, circa: le proporzioni possono variare da un modello all'altro, alcune vasche sono lunghe e strette, altre più corte e profonde.

Acquari in kit già pronti

Se hai deciso di acquistare il tuo primo acquario, probabilmente hai già visto che in commercio puoi trovare sia kit già pronti che includono la vasca e i vari elementi indispensabili, sia ciascun pezzo venduto separatamente. Entrambe le opzioni hanno vantaggi e svantaggi: un acquario in kit include in genere tutto l’indispensabile per iniziare: vasca, filtro, illuminazione, riscaldatore e, in alcuni casi, anche altri accessori. Questa soluzione è particolarmente adatta ai principianti, in quanto è semplice e garantisce che tutta la strumentazione sia compatibile e bilanciata. Tuttavia nei kit pronti, specialmente in quelli economici, gli elementi inclusi non hanno una grande qualità e non permettono molto controllo, il che rende questa scelta poco lungimirante rispetto al futuro. Se opti per partire con un kit già composto, l'acquario Tetra Starter Line LED da 105 litri è una soluzione economica di qualità discreta: dotato di vasca, illuminazione, filtro interno e riscaldatore a 25°C fissi, è un acquario senza troppe pretese, ma che può funzionare. Invece, l'acquario Juwel RIO da 125 litri rappresenta una soluzione di qualità decisamente maggiore, con tubi a LED sostituibili, un filtro interno più performante del precedente e riscaldatore con temperatura regolabile. Ma ovviamente raddoppia il prezzo. L'alternativa resta quella di comporre l'acquario da zero, acquistando ciascun pezzo separatamente: dalla vasca, al filtro, all'illuminazione e a tutti gli accessori. Per quanto riguarda la vasca, puoi anche farla realizzare su misura da un buon vetraio della tua zona.

Come scegliere il mobile per l'acquario?

È di vitale importanza posizionare il tuo acquario su un mobile stabile e robusto, poiché dovrà portare molto peso. Considera che ogni litro di acqua corrisponde ad un chilo di peso, a cui va aggiunto il peso della vasca di vetro e di tutto quello che inserirai in acquario (il substrato, ed esempio, aggiunge altro peso sostanziale). Un acquario di 100 litri, può arrivare a pesare 120-130 chili, quindi fai molta attenzione al mobile su cui lo appoggi. Spesso le aziende nel settore dell'acquariologia vendono anche i mobiletti da abbinare all'acquario scelto. Ad esempio, l'acquario Juwel RIO 125, linkato sopra, può essere montato sul mobiletto RIO 125, che ha la misura esatta dell'acquario e assicura di essere stabile.

I mobiletti per acquario hanno solitamente la parte posteriore aperta e questo per una ragione ben precisa: qualora decidessi di utilizzare un filtro esterno, oppure altra attrezzatura tecnica ingombrante, potresti nasconderla proprio all'interno del mobiletto che, essendo aperto posteriormente, permette il passaggio di canne e tubicini sul retro, proponendo una soluzione esteticamente elegante, senza macchinari e tubi a vista.

Come scegliere il mobile per acquario

Il filtro: il cuore dell'acquario

Passiamo ora ad un tema caldo. Una volta scelta la vasca, il passo successivo è dotarsi di un buon filtro. Il filtro è forse l'elemento più importante in un acquario, poiché svolge il compito di mantenere l'acqua pulita e sicura per i pesci. Senza un filtro efficiente, l'ambiente dell'acquario si deteriorerebbe rapidamente, con conseguenze letali sui pesci.

Il filtro deve essere necessariamente dimensionato rispetto al volume della vasca: ad esempio, se la vasca è da 100 litri, bisogna acquistare un filtro che, da indicazioni tecniche, sia adatto a filtrare almeno 100 litri, soprattutto se si incappa nell'errore (frequente) di sovraffollare l'acquario di pesci, mettendoci invece poche piante. 

Parleremo prossimamente in dettaglio di come funziona un filtro d'acquario: per ora basti sapere che la filtrazione è prima meccanica (attraverso lana e spugne filtranti), poi biologica (attraverso cannolicchi o bioballs) e infine chimica (attraverso carbone attivo o resine speciali). Come vedremo, per ragioni di spazio, non tutti i filtri riescono a garantire tutte le fasi della filtrazione in maniera adeguata, finendo per essere poco efficaci. Ma procediamo con ordine e vediamo le tipologie di filtro disponibili sul mercato.

Filtro interno o esterno per l'acquario?

Filtro interno o esterno per l'acquario?

Esistono diverse tipologie di filtro, che si dividono principalmente in filtri interni, che si installano dentro alla vasca, e filtri esterni, posizionati fuori dalla vasca. In questo articolo prendiamo in considerazione i sistemi di filtraggio più diffusi.

Filtri interni

Il filtro interno più noto è probabilmente la cosiddetta "black box", che somiglia a tutti gli effetti ad una scatola nera divisa in più sezioni verticali che permette di alloggiare i diversi materiali filtranti, la pompa e il riscaldatore. Questo tipo di filtro ha lo svantaggio principale di rubare parecchio spazio all'interno della vasca. Per contro, nella black box ci stanno tutti i materiali filtranti necessari, la pompa e anche il riscaldatore. Un esempio di black box è l'Amtra filtering box 150, che è adatta ad acquari fino a 150 litri e contiene al suo interno anche una pompa dalla portata regolabile e un kit iniziale di materiali da filtro.

Un'altra tipologia di filtro interno, nata per far fronte al problema dell'ingombro in vasca delle black box, è quella dei filtri compatti. Come suggerisce il nome stesso, questi filtri hanno il principale vantaggio (anzi, probabilmente l'unico) di occupare poco spazio. Tuttavia, questo vantaggio si rivela un'arma a doppio taglio: spesso questi filtri compatti hanno all'interno solamente spugne e la loro filtrazione biologica è scarsa. Possono essere adatti ad acquari piccoli, poco popolosi e con molte piante. Un esempio di filtro compatto che funziona solamente con le spugne è il Tetra In 800 Plus, per acquari di 80-150 litri. 

Sempre tra i filtri interni, di una tipologia ibrida tra il filtro compatto e la black box, ci sono "scatole" un pochino più compatte, ma che supportano una filtrazione biologica migliore rispetto ai filtri compatti propriamente detti, con sufficiente spazio per i materiali in cui possono insediarsi i batteri benefici. Questo tipo di filtro va un po' a mediare tra l'ingombro della black box e la scarsa filtrazione biologica dei filtri compatti. Perfetto, no? Nì... Lo svantaggio qui è che, per andare a comprimere tutte le parti del filtro in poco spazio, le varie aziende produttrici si sono inventate kit di spugne e sacchettini di carbone "su misura", obbligandoti a riacquistare i kit ricambi da loro, quando necessario, perché difficilmente riuscirai ad adattare una lana qualsiasi o una spugna qualsiasi quando dovrai sostituire del pezzi usurati. Come esempi in questa categoria troviamo il Tetra EasyCrystal Filterbox 600, o il Juwel Bioflow Filter M, che sono gli stessi filtri contenuti rispettivamente nei kit acquario di Tetra e di Juwel proposti sopra. Il secondo, quello di Juwel, è comunque un ottimo filtro nella categoria dei filtri interni.

Filtri esterni

Passiamo ora ai filtri esterni, che rispetto a quelli interni hanno sicuramente il vantaggio di non occupare spazio all'interno della vasca e di essere decisamente più performanti. Il più classico filtro esterno si presenta come un grosso contenitore da posizionare fuori dall'acquario, tendenzialmente nascosto nel mobiletto sottostante, ed è la tipologia più performante, necessaria per gli acquari di grosse dimensioni, ma perfetta anche per gli acquari medi. L'installazione può essere più complicata rispetto ad un filtro interno e per questo è generalmente un filtro che il neofita acquista in seconda battuta, quando si rende conto di aver bisogno di maggiori prestazioni che il suo filtro interno non riesce a raggiungere. Quando si acquista un filtro esterno, da posizionare nel mobiletto sotto, bisogna fare attenzione alla sua prevalenza, cioè l'altezza massima alla quale la pompa riesce a spingere in alto l'acqua. Un ottimo prodotto è il filtro esterno Fluval 107, adatto dai 40 ai 130 litri di acquario, con pompa regolabile dalla portata fino 550 l/h e con prevalenza di 1.45m.

Se hai appoggiato il tuo acquario su un mobile che avevi già e non riesci a recuperare lo spazio sottostante per un filtro esterno, esistono anche filtri esterni compatti che si posizionano allo stesso livello della vasca: cioè, in pratica, dietro o di lato al tuo acquario. A livello di prestazioni non sono molto diversi dai filtri esterni che si montano sotto all'acquario. Lo svantaggio evidente è che esteticamente non sono molto gradevoli da vedere e quindi dovrai in qualche modo mascherarli o nasconderli. Un esempio di questa tipologia è il filtro esterno Eden 511, adatto ad acquari fino a 120 litri.

Infine esistono i filtri esterni "a zainetto", che sono piccoli filtri che si agganciano a bordo vasca: prelevano acqua dall'acquario e la reimmettono tramite una cascatella. La portata della pompa è in genere scarsa e questo riduce la filtrazione meccanica, rendendolo più che altro un filtro biologico. Sono comunque filtri che si utilizzano per piccoli acquari. Un esempio di filtro a zainetto è questo Amtra Niagara 440, adatto ad acquari dai 50 ai 200 litri, dotato di spugna e carbone, ma è possibile inserire qualche cannolicchio per aumentare la filtrazione biologica.

Mantenere la temperatura con il riscaldatore

Se hai deciso di allestire un acquario tropicale, il riscaldatore diventa un elemento imprescindibile. La maggior parte delle specie d'acquario richiede una temperatura dell'acqua compresa tra i 24°C e i 28°C. Mantenere una temperatura costante è fondamentale per la salute dei pesci, e per questo è importante scegliere un riscaldatore di qualità, dotato di un termostato regolabile. Quando si seleziona un riscaldatore, è necessario considerare la potenza, che deve essere adeguata alla capacità della vasca. Come regola generale, si consiglia 1 watt per ogni litro d’acqua. Ad esempio, per una vasca da 100 litri, è ideale un riscaldatore da almeno 100 watt. Se il filtro è sufficientemente spazioso, il riscaldatore può essere posizionato al suo interno, diversamente può essere applicato all'interno della vasca. Questo riscaldatore Askoll Therm L da 100W è l'ideale in molteplici situazioni: il colore verde ti permette di mimetizzarlo facilmente in mezzo alle piante e le ventose ti permettono di assicurarlo al vetro, oppure all'interno di un filtro sufficientemente spazioso che non abbia un vano dedicato, mantenendo comunque ordine nel filtro.

Quali luci scegliere per l'acquario?

Spesso si tende a pensare che l'illuminazione serva solo a rendere l'acquario esteticamente gradevole, ma in realtà ha un ruolo molto più importante. La luce è infatti essenziale per le piante acquatiche, che necessitano di un ciclo di luce regolare per fare la fotosintesi. Anche per i pesci, un corretto ciclo di luce giorno-notte è fondamentale per regolare il loro comportamento e il loro benessere generale. L'illuminazione a LED è ormai la più diffusa negli acquari moderni: è efficiente dal punto di vista energetico, dura a lungo e offre una luce uniforme. Esistono anche LED regolabili, che permettono di variare l'intensità della luce a seconda delle necessità dell'acquario. La regola generale è quella di installare una luce che simuli il più possibile quella naturale. La quantità di luce necessaria dipende dalla dimensione della vasca e dalle specie ospitate: alcune piante necessitano di molta luce, mentre altre sopravvivono anche a luminosità inferiori. In generale si può dire che servano tra i 30 e i 50 lumen per ciascun litro d'acqua dell'acquario. Una luce troppo intensa potrebbe stimolare la proliferazione delle alghe, mentre una luminosità scarsa può non essere sufficiente a supportare lo sviluppo delle piante. La temperatura dei led dovrebbe, di nuovo, simulare la luce diurna, che si aggira tra i 6.500 e gli 8.000 kelvin. Anche la durata dell'accensione della luce dovrebbe corrispondere ad un ciclo giorno-notte: stiamo parlando quindi di tenere accese le luci dell'acquario per 8-10 ore al giorno: è consigliabile utilizzare un timer che accenda e spenga automaticamente l'illuminazione, in modo da garantire costanza nei ritmi circadiani di piante e animali ospitati.

In un acquario chiuso, l'illuminazione è in genere integrata del coperchio e un'eventuale sostituzione deve chiaramente rispettare gli attacchi presenti. Diversamente, se si opta per tenere l'acquario aperto, cioè senza il coperchio, esistono vari tipi di lampade da poter applicare sulla parte superiore del vetro. La scelta è veramente ampia: l'importante è rispettare i criteri sopra descritti. Comunque, già che siamo in tema...

È meglio un acquario aperto o chiuso?

La parte superiore degli acquari può essere aperta o chiusa con un coperchio, e la scelta dipende sia dal gusto estetico che dalle necessità pratiche. Gli acquari chiusi, dotati di coperchio, limitano l’evaporazione dell'acqua e proteggono il contenuto da polvere e altri detriti esterni. I consumi energetici dati dal riscaldamento dell'acqua sono minori. Gli acquari chiusi sono indicati soprattutto per chi intende mettere in vasca pesci che tendono a saltare fuori dall'acqua. Gli acquari aperti, per contro, hanno un effetto visivo più naturale e moderno, con la possibilità di creare zone semi-emerse molto sceniche. Offrono anche una maggiore ventilazione, ma proprio per questo l'evaporazione dell'acqua è più rapida, il che richiede rabbocchi frequenti e consumi energetici maggiori per riscaldarla. È inoltre necessario prestare attenzione a non inserire specie di pesci che saltano, come i Betta, o invertebrati, come le caridine, che possano fuggire.

Ho comprato tutto! Posso mettere i pesci?

No, aspetta! Se hai già comprato l'attrezzatura e stai mettendo in funzione l'acquario per la prima volta, ti do una brutta notizia: non potrai metterci subito i pesci. Ricordi quando parlavamo di ecosistema in equilibrio? Ecco, a questo punto manca una parte fondamentale di questo ecosistema: i batteri che degradano le sostanze di rifiuto dei pesci. Ne parleremo prossimamente in un articolo dedicato al cosiddetto "ciclo dell'azoto". Per ora ti basti sapere che da quando metti l'acqua e accendi il filtro per la prima volta, ti serviranno 4-6 settimane perché i batteri benefici colonizzino il filtro e rendano sicuri i parametri dell'acqua. Infatti, inserire i pesci troppo presto può risultare fatale, poiché l’acqua non è ancora pronta per ospitarli. Per il momento prepara tutto, metti in funzione il filtro, aggiungi un biocondizionatore che elimina cloro e metalli pesanti, come il Tetra AcquaSafe e, in seguito, aggiungi anche un biocondizionatore biologico che aiuti il filtro a popolarsi di batteri benefici, come l'Askoll Ultrafast Bio Active. Dosa questi prodotti secondo le indicazioni riportate sulle rispettive confezioni e attendi almeno 4 settimane prima di inserire i pesci, poiché la popolazione batterica di cui abbiamo tanto bisogno deve ancora insediarsi e crescere. Lo so, sei impaziente, ma usa questo tempo di attesa per studiare attentamente le specie che ospiterai e ricreare un ambiente naturale adatto a loro e bello da vedere per te.

Conclusione

L'allestimento di un acquario richiede una serie di attrezzature essenziali che vanno selezionate con attenzione per non incappare in problemi futuri. La vasca, il filtro, il riscaldatore e l'illuminazione costituiscono i pilastri su cui costruire un ambiente stabile e salutare. Investire in attrezzature di qualità e informarsi correttamente ti permetterà di evitare problemi futuri e di goderti appieno la tua esperienza di acquariofilia.

Fonti:
https://acquariofilia.org/allestimento-aquascaping-acquario/scelta-filtro-acquario/